Biblioteca e Archivio
Liceo Toschi - Olio su tela copia della Venere di urbino di Tiziano a opera di Cletofonte Preti
Liceo Toschi - Art Bonus Depliant Liceo Toschi - Art Bonus Scheda

imm1La biblioteca è molto antica: faceva parte dell’Accademia di Belle Arti fondata nel 1752 da Filippo di Borbone e possiede perciò numerosi volumi antichi e preziosi, editi a partire dal 1500. Ogni anno vengono, inoltre, acquistati nuovi libri per adeguarsi alle esigenze di documentazione e ricerca della scuola. Questa è, perciò, una biblioteca in fase di continua crescita ed aggiornamento.

Struttura: La biblioteca possiede circa 20.000 volumi, una collezione di periodici, alcuni dei quali ancora in corso di acquisizione, ed un numero più limitato di DVD.

Periodici: I periodici in corso sono in gran parte riviste di architettura (Domus, Casabella,…). Siamo, inoltre, abbonati a Ciak, Segno Cinema, Focus e altri periodici.

Funzione. La funzione della biblioteca è quella di aiutare insegnanti e studenti ad approfondire e documentare il lavoro che si svolge in classe. Raccoglie volumi di scienze, geografia, letteratura, cinema, libri vari sulle diverse materie che vengono trattate in questa scuola: letteratura, scienze, filosofia, lingua straniera, etc. Il settore in cui la biblioteca è specializzata è quello dell’arte, in tutti i suoi aspetti: storia dell’arte, critica d’arte, tecniche artistiche, settori specifici in cui l’arte è suddivisa (architettura, pittura, scultura, decorazione, grafica, spettacolo, conservazione e restauro). È possibile prendere libri per approfondire gli argomenti che interessano o per avere spunti per i progetti a cui si sta lavorando.

 

Come si usa la biblioteca

  • Da alcuni anni la biblioteca, prima fra quelle delle scuole superiori di Parma, è aperta al pubblico esterno, per ricerche e prestito, tutte le mattine dal lunedì al sabato, dalle 8:30 alle 12:30; di lunedì è aperta anche dalle 20:00 alle 23:00, per il corso serale.

  • La bibliotecaria, Loretta Cavellini, è disponibile per coloro che vogliono imparare a muoversi con facilità all’interno del Catalogo informatico (https://biblioteche.parma.it/SebinaOpac/). Visto che la biblioteca è a scaffale chiuso, la ricerca dei testi viene mediata dalla responsabile. Vi sono due tipi di prestito: è possibile consultare in giornata il libro e restituirlo entro la fine della mattinata, oppure, se si desidera portarlo a casa, è necessario compilare la scheda di prestito. Per prenotare libri, volumi, titoli ecc. contattare l'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

  • Non si entra con borse o zaini (vanno messi sotto il tavolo), né con cibi e bevande. Se sono presenti persone che stanno studiando, si deve cercare di parlare piano per non disturbarle. È vietato usare la scala. Il libro va estratto con cura dallo scaffale, sfogliato e rimesso a posto. Se si usano i libri come modello per un progetto e si sa che serviranno per molto tempo, conviene farne una scansione o una fotocopia a colori. Se i libri servono per una ricerca, alla fine della ricerca stessa è necessario scrivere la bibliografia. Se si fa la fotocopia di un libro, scrivere il titolo del libro e la collocazione sull’etichetta. Se si sa che il libro restituito servirà anche la settimana successiva, è bene avvisare la bibliotecaria.

DUE OPERE PARTICOLARI (a titolo di esempio)

I seguenti due volumi sono stati presentati nell’opuscolo edito a cura dell’Istituto “Opere scelte dalle collezioni dell’Istituto Statale d’Arte Paolo Toschi” quali esempi della qualità e della particolarità delle opere disponibili nella biblioteca della scuola.

La Basilica di San Marco in Venezia illustrata nella storia e nell'arte da scrittori veneziani

imm2Venezia: Ferdinando Ongania,1880-1887 Volumi illustrati 32-74 cm.

“Si tratta del primo grande censimento iconografico della basilica di San Marco, di cui l’editore Ferdinando Ongania alla fine degli anni '80 del XIX secolo fu coraggioso “mecenate”. L’occasione che ispirò l’inizio di questa monumentale opera fu data dai contestati restauri di alcune parti della facciata il 1865 e il1875, i quali fecero maturare l'idea che, per la corretta conservazione dei monumenti antichi, si dovesse partire dalla loro approfondita conoscenza e raffigurazione. L’opera è composta di due volumi in foglio (h 74 cm) e quattordici in quarto (h 42 cm), completati da due volumetti con la traduzione dei testi in inglese e francese. Essa comprende 45 cromolitografie, 422 eliotipie, 132 incisioni che raffigurano con minuta precisione tutti i mosaici, i particolari del pavimento, gli altari, le sculture e i bassorilievi che ornano la Basilica, nonché un rilievo accurato della facciata e dei fianchi del grande edificio. La pubblicazione originale era inoltre corredata da testi atti ad illustrarne i pregi artistici, compilati sotto la direzione di Camillo Boito.

In base a quanto riportato da un articolo comparso sul n. 24 di L’Esposizione artistica nazionale illustrata "gli originali dei dipinti all’acquarello che servirono a compiere le cromolitografie per disegni a tratteggio che, ridotti a meno ampia misura, valsero per eseguire le incisioni, tutti lavori usciti direttamente dalle mani dell’artista ed esposti ora in palazzo ducale, occupano la bellezza di 142 metri quadrati. Il prospetto della facciata principale, dipinto da Alberto Prosdocimi, è lungo metri 2,67, alto 1,60; per il prospetto geometrico della facciata medesima, disegnato con pazienza d’anacoreta e giustezza di scienziato, Eugenio Pedon impiegò ben sei anni del suo tempo.”

La tecnica della cromolitografia era in quel periodo uno dei procedimenti all’avanguardia nella stampa di libri d’arte e ciò colloca Ferdinando Ongania nel novero dei più grandi editori europei del suo tempo.

Secondo quanto è riportato dal Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane (ICCU) in Italia ne esistono sei esemplari. A Parma il nostro Istituto sarebbe l’unico ad averne una copia. La nostra scuola possiede tutti i quattordici volumi di tavole, mancano purtroppo i due volumi di testi illustrativi.

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Negli anni passati alcune tavole relative alle tarsie del pavimento sono state utilizzate come modello dagli studenti di decorazione.”

Famiglie celebri italiane

di Pompeo Litta Milano: Paolo Emilio Giusti, [poi] Giulio Ferrario [poi], Luciano Basadonna [etc].,1819-1885 17 volumi; 49 cm. in gran parte illustrati.

“Questa è un’opera di grandi proporzioni e di grandi ambizioni, secondo i propositi del suo autore, Pompeo Litta: si tratta infatti della genealogia di 113 famiglie italiane che, secondo quanto riportato nella prefazione, si erano distinte, non tanto per l’antichità delle loro origini, quanto per il contributo dato alla storia civile italiana.

L’opera, la cui edizione coprì l’arco di sessantasette anni, è stata pubblicata a dispense, ognuna delle quali è dedicata ad una diversa famiglia. Quelle meno importanti sono raggruppate a due o a tre in un unico fascicolo, mentre quelle più illustri, i Savoia, i Medici, sono raccontate in più dispense. Ogni fascicolo è costituito, oltre che da notizie dettagliate sui componenti più in vista della casata anche da un ricco corredo di incisioni che riproducono stemmi, medaglie commemo­rative, monumenti funebri e da ogni altra immagine storicamente documentata che possa dare un’idea precisa delle caratteristiche delle diverse dinastie.

A leggere la sua biografia, Pompeo Litta Biumi (1781-1852) si dimostra un personaggio estremamente interessante. Appartenente alla nobiltà milanese, visse in prima persona e partecipò attivamente a tutta la vicenda risorgimentale italiana, a cominciare dalla campagna d’Italia dell’esercito di Napoleone, nelle cui file combatté contro gli austriaci nel 1804, fino alla vicenda delle Cinque giornate di Milano nel 1848, dove rivestì l’incarico di ministro della guerra del Governo Provvisorio. Il suo lavoro è dunque concepito con un unico scopo, quello di concorrere alla formazione di una coscienza nazionale, grazie all’illustrazione del valore di coloro che ne fecero la storia. Anche il suo interesse per le vicende italiane, soprattutto quelle del periodo comunale e rinascimentale, ed il rigore filologico con cui condusse le sue ricerche, sono tipici del clima culturale ottocentesco.

Il nostro Istituto possiede l’intera opera, raggruppata in 17 volumi, in ottimo stato di conservazione. A Parma la Palatina possiede un’opera analoga, che però probabilmente non comprende tutte le famiglie pubblicate. Anche nel resto delle biblioteche italiane l’opera risulta abbastanza rara.

Nel 2001 i volumi hanno fornito un utile ausilio agli studenti del corso di Rilievo e Catalogazione per la compilazione della biografia della famiglia Farnese che fu inserita nel CD ROM “Il giardino Ducale di Parma” pubblicato in collaborazione con gli istituti Bodoni e Bocchialini.”